Sembrano passati secoli, e rieccomi li.
Ironia della sorte con la macchina parcheggiata nello stesso punto della via.
E sono in ritardo.
Proprio come tre anni fa.
Era il 2008, l'anno in cui mi ero ritrovata, poco dopo il suo inizio, senza moroso e senza gruppo. Per essere precisi il moroso era il lead-guitarist e, come molti lead-guitarist, era dotato di una gran-testa-di-minchia; dopo un mese di tira e molla, di "forse non so se ho voglia" e "non credo di voler continuare", avevo smesso di sperare anche nel gruppo in cui suonavo da più di cinque anni (con qualcuno di loro ne suonavo da circa dieci). Il giorno in cui poi giunse anche la conferma del mio ritorno a single mi feci una promessa: sarei tornata sul palco, senza rimpiangere il mio ex e con musicisti nuovi.
Insomma: anno e gruppo nuovo, vita nuova (e possibilmente amore nuovo).
Quella sera di ormai quattro anni fa entrai in quella saletta, feci la mia prova ed ebbi una strana sensazione: tecnicamente andavamo approssimativamente bene ma c'era una pessima intesa. Spinta però dal mio senso di rivalsa (che -per la cronaca- nei film ti fa fare cose strabilianti ma nella realtà combina solo casini) continuai.. e seguirono nove mesi di prove senza giungere mai ad un dunque con la scaletta e tantomeno a un live; mollai incazzatissima, senza avere nemmeno l'occasione di dire alla cantante che era una zoccola (cosa che rimpiango ancora adesso) e dare un sonoro vaffanc*lo agli altri membri della band.
Inutile dirlo che il mio ex invece era onnipresente sui palchi.
Tutto ciò mi portò un enorme mal di stomaco, chili in meno, lividi sui pugni (come nei film tiravo pugni al muro ma -sempre per la cronaca- i protagonisti sentono solo un male sentimentale, io invece fisico) e un mezzo tentativo di rigare la macchina all'ex. Seguirono altre prove in altri posti che poco alla volta diedero i loro frutti, tra cambi di line-up e grande esercizio di pazienza, scalette rifatte e stravolte; infine un giorno giungemmo -con l'attuale band- su un palco, in piazza, davanti agli abitanti di un piccolo paesino in provincia di Pavia. La scaletta era figa, i componenti sapevano cosa suonavano e soprattutto sapevano mettere mano agli amplificatori in modo sensato, c'erano dinamiche e struttura, i pezzi erano stati studiati fino alla noia ed eravamo in grado, guardandoci, di riprenderci dopo ogni errore.
Sorridendo, ho sussurrato: "sono io la rockstar".
E sempre sorridendo, me lo sussurro di nuovo mentre attacco il mio basso all'amplificatore. Il ragazzo della sala prove, entrando per controllare se era tutto a posto, mi ha riconosciuta.
-Che piacere rivederti-.
Già. Il pacere è tutto mio. Altro gruppo, altre persone.. e nuove soddisfazioni. Perchè ho imparato che l'unica rockstar della mia vita devo essere io-me-medesima.. e nessun altro.
venerdì 19 ottobre 2012
Rockstar
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martedì 18 settembre 2012
Cena con parenti molesti.
Rieccomi qui. Mal di stomaco (sono andata a far visita ai parenti dell'AmmoreMio) e mal di schiena (il mio letto è l'unico letto ad avere un'anti anatomica testata che non ti permette di stare seduto: o dormi, o trombi, altro non è concesso).
Sul secondo non posso far discussioni: l'AmmoreMio se l'era comprato quando era scapolo e l'ultima cosa che voglio fare è spendere euro per uno nuovo.
Sul primo, però, SI.
Dopo un'attenta analisi fatta con la sorella (che laureanda in psicologia mi sfrutta come cavia), mi sono resa conto che infondo se non mi sposo è anche per loro. Non mi vanno. O meglio: presi uno alla volta, magari nei giorni buoni, si, ce la faccio, ma tutti insieme mi mandano ai pazzi.
Faccio un esempio di classica cena noi-suoceri-cognati.
Solitamente io e AmmoreMio arriviamo per ultimi (pure lui ha remore nel cenare con la sua famiglia). Quindi ci sediamo e LaSuocera è già un mix di preoccupazione/rabbia repressa/gioia nel rivedere l'unico figlio sano (avevo accennato qualcosa qui); LaCognata attacca con le lamentele standard: il bimbo grande è maleducato, non si comporta come vuole lei, è pigro e grasso, pensateci bene prima di fare i figli che poi nulla sarà mai più come prima.
LaSuocera a quel punto è più solo un mix di scazzo/rabbia repressa/istinto omicida verso LaCognata. Ma ci siamo noi e, mentre ci gustiamo i dieci antipasti medi che ci porta (si ne fa tantissimi e sono tutti maledettamente buoni, genuini ma ipercalorici) parte con le solite domande:
• Stiamo bene?
• Tutto a posto dai miei?
• Quando ci sposiamo?
• CI siamo ricordati di passare a trovare Tizio/Caio/Sempronio (nomi di parenti suoi che cambiano di volta in volta)?
A cui rispondiamo, nell'ordine: Ok, tutto ok, per ora no mamma non rompere e si, passiamo domani che abbiamo tempo.
Verso i primi, causa forte carenza di attenzione, l'ego de LaCognata scalpita e, con arditissime associazioni libere di idee (quando le serve, sa far girare l'unico neurone che possiede), inizia uno dei suoi discorsi.. per intenderci quelli che devono finire con lodi e ammirazione da parte del pubblico. Dopo tre anni di cene con lei, siamo riusciti a sviluppare una tecnica che ci permette di capire l'essenziale in modo da rispondere in modo generico ma sensato (onde evitare scene tipo "ti piace il mio vestito" "uh si, grazie"), così lei si sente felice.
Ultimamente poi le cose sono facili dato che è nato il secondo pargolo e questo le porta via molto tempo che altrimenti dedicherebbe a tediarci.
Sul secondo non posso far discussioni: l'AmmoreMio se l'era comprato quando era scapolo e l'ultima cosa che voglio fare è spendere euro per uno nuovo.
Sul primo, però, SI.
Dopo un'attenta analisi fatta con la sorella (che laureanda in psicologia mi sfrutta come cavia), mi sono resa conto che infondo se non mi sposo è anche per loro. Non mi vanno. O meglio: presi uno alla volta, magari nei giorni buoni, si, ce la faccio, ma tutti insieme mi mandano ai pazzi.
Faccio un esempio di classica cena noi-suoceri-cognati.
Solitamente io e AmmoreMio arriviamo per ultimi (pure lui ha remore nel cenare con la sua famiglia). Quindi ci sediamo e LaSuocera è già un mix di preoccupazione/rabbia repressa/gioia nel rivedere l'unico figlio sano (avevo accennato qualcosa qui); LaCognata attacca con le lamentele standard: il bimbo grande è maleducato, non si comporta come vuole lei, è pigro e grasso, pensateci bene prima di fare i figli che poi nulla sarà mai più come prima.
LaSuocera a quel punto è più solo un mix di scazzo/rabbia repressa/istinto omicida verso LaCognata. Ma ci siamo noi e, mentre ci gustiamo i dieci antipasti medi che ci porta (si ne fa tantissimi e sono tutti maledettamente buoni, genuini ma ipercalorici) parte con le solite domande:
• Stiamo bene?
• Tutto a posto dai miei?
• Quando ci sposiamo?
• CI siamo ricordati di passare a trovare Tizio/Caio/Sempronio (nomi di parenti suoi che cambiano di volta in volta)?
A cui rispondiamo, nell'ordine: Ok, tutto ok, per ora no mamma non rompere e si, passiamo domani che abbiamo tempo.
Verso i primi, causa forte carenza di attenzione, l'ego de LaCognata scalpita e, con arditissime associazioni libere di idee (quando le serve, sa far girare l'unico neurone che possiede), inizia uno dei suoi discorsi.. per intenderci quelli che devono finire con lodi e ammirazione da parte del pubblico. Dopo tre anni di cene con lei, siamo riusciti a sviluppare una tecnica che ci permette di capire l'essenziale in modo da rispondere in modo generico ma sensato (onde evitare scene tipo "ti piace il mio vestito" "uh si, grazie"), così lei si sente felice.
Ultimamente poi le cose sono facili dato che è nato il secondo pargolo e questo le porta via molto tempo che altrimenti dedicherebbe a tediarci.
[Preciso: so già che tutto ciò durerà fino ai 16 mesi, poi il bambino smetterà di comportarsi come un bambolotto da esibizione e, cercando di interagire col mondo, verrà scaricato a compagno e suoceri. E saremo di nuovo succubi delle sue cagate].
Poi il Nano, cioè il figlio settenne, inizia anche lui a pretendere attenzione. A quel punto, solitamente, ogni sua azione (tipo "non ho più fame, vado a giocare di la") diventa pretesto per una diatriba verbale che occuperà tutto il resto della serata. Verremo così a sapere di chi ha fatto, chi ha detto, chi ha sbagliato.. e via dicendo. Mio suocero, toscano, chiude in maniera schietta mandando a cagare chi ha torto e portando i piatti in cucina. LaSuocera purtroppo si incaponisce e così facendo butta inevitabilmente benzina sul fuoco.
I toni vengono smorzati dall'arrivo del secondo, che però, dopo dieci antipasti e due primi, nessuno riesce mai ad apprezzare. Dopo un mesetto passato a dirle "no, grazie, ma sono proprio piena", lei l'ha buttata sulla pietà: ha cucinato tanto e nessuno mai arriva ad apprezzare il suo arrosto (buono, per Dio, ma ormai sto per scoppiare). Quindi LaCognata dice qualcosa che irriterà tutti. Scoppia la seconda battaglia e li, dopo aver inghiottito con fatica una patata al forno, me la svigno dicendo che il Nano ha bisogno di me.
E con un caffè preso mentre mio nipote gioca al computer seduto sulle mie gambe atrofizzate (non è un ciccione, come dice la madre, è semplicemente robusto ed in parte gonfio per i medicinali a base di cortisone che prende per l'asma) concludo la serata.
Anzi, no, la serata è veramente conclusa quando i cognati se ne vanno, LaSuocera smette di farmi tutto il resoconto delle cagate de LaCognata ed io posso tornare a sdraiarmi sul divano, concludendo che no, i figli non fanno per me e tanto meno le famiglie tradizionali.
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martedì 11 settembre 2012
Wishlist di amenità per il 2013
Ok, ce l'ho fatta. Ho stilato una lista di buoni propositi.. si, di scarsa importanza ma va beh, ognuno ha i suoi obiettivi.
Non sono Miss Italia e quindi non anelo alla pace nel mondo.
La mia wish list del 2013 è la seguente:
ah e ovvio:
Vi abbandono nuovamente... per scrivere altro ho bisogno di concentrarmi in un luogo che mi ispiri calma. E casa mia, al momento, non lo è.
Non sono Miss Italia e quindi non anelo alla pace nel mondo.
La mia wish list del 2013 è la seguente:
- Bere molta più acqua, del tipo quei classici 2 litri che ti raccomandano tutti i giornali da donna.
- Non lasciar che siano gli agenti esterni a erodere il mio smalto, ma l'apposito acetone o gel.
- Smetterla con il free lance e fare l'impiegata seria in uno studio.
- Trovare una data col gruppo dentro Milano. Fosse anche un bar sfigato, ma devo potermela tirare anche io che "ho suonato a Milaaaaaano".
- Imparare lo slap. Ma bene.
- Comprarmi la bicicletta.
- Riprendere in mano gli acquerelli.
- Fare pace con LaLola (mh questa è proprio dura!)
- Fare la pace con il MancatoAmmore.
ah e ovvio:
- Non perdere la mia diciottenitudine
Vi abbandono nuovamente... per scrivere altro ho bisogno di concentrarmi in un luogo che mi ispiri calma. E casa mia, al momento, non lo è.
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mercoledì 5 settembre 2012
Attori porno astenersi.
Vi pregherei di vedere oggettivamente la cosa, senza andare in subbuglio e gridare allo scandalo. O bannarmi per contenuti osceni.
Ometti: anche noi donne guardiamo i porno.
No, non cominciate con la favola che a noi piacciono quelli con la trama (ne parlavo con un consumato -ahahah, consumato!- frequentatore di siti e visore di film hard: piacciono anche a lui!), né che ripudiamo quelli saffici se siamo etero. Vuol dir nulla. Abbiamo anche noi voglia di fare sesso.
E parlo di sesso senza sentimento, fine a sé stesso e basta.
Tutto ciò per dirvi che qualche sera fa io e altre tre amiche/musiche ci siamo ritrovate a cazzeggiare su youporn, scoprendo tra l'altro sempre più categorie (quando eravamo adolescenti si parlava al massimo di etero, gay, lesbo e orgia) e dibattendo su cosa ci fosse eccitante in certi filmati.
Soprattutto, abbiamo notato, si presentano certi cliché da debellare al più presto. Del tipo:
Ometti: anche noi donne guardiamo i porno.
No, non cominciate con la favola che a noi piacciono quelli con la trama (ne parlavo con un consumato -ahahah, consumato!- frequentatore di siti e visore di film hard: piacciono anche a lui!), né che ripudiamo quelli saffici se siamo etero. Vuol dir nulla. Abbiamo anche noi voglia di fare sesso.
E parlo di sesso senza sentimento, fine a sé stesso e basta.
Tutto ciò per dirvi che qualche sera fa io e altre tre amiche/musiche ci siamo ritrovate a cazzeggiare su youporn, scoprendo tra l'altro sempre più categorie (quando eravamo adolescenti si parlava al massimo di etero, gay, lesbo e orgia) e dibattendo su cosa ci fosse eccitante in certi filmati.
Soprattutto, abbiamo notato, si presentano certi cliché da debellare al più presto. Del tipo:
- Non ci eccitiamo a pisellate in faccia.
- Non tutte spruzzano come idranti dopo l'orgasmo.
- No, non passiamo la vita indossando provocante intimo e tacchi a spillo. Soprattutto se stiamo in casa a far pulizie.
- Le trentenni con divisa da scolaretta e treccine o codini non sono eccitanti. Sembrano Milf a una festa di carnevale.
- Quella posa con le mani dietro al culo che sembra diano ulteriore spinta al pornodivo è a dir poco ri-di-co-la.
- Prima di prenderci di violenza e di buttarci sul divano o sul letto, dovete calcolare di avere forza a sufficienza e che ci dimostriamo consenzienti.
- Se ci strappate i vestiti di dosso ci incazziamo.
- Non tutte ambiscono per forza a fare sesso con uno di colore.
- Non tutte ambiscono a un superdotato.
- Non tutte ambiscono a rapporti sessuali di due ore.
- Nessuna geme in quel modo solo perché le è stato sfiorato il collo.
- Volete che godiamo e gemiamo come le attrici porno? C'è solo un metodo: DATEVI DA FARE e SMETTETELA DI CREDERE AI PORNO.
lunedì 3 settembre 2012
Post ermetico di fine estate.
Entra una luce flebile, grigia, accompagnata da un debole ticchettio di pioggia.
(pioggia che sporcherà i vetri, chiaramente)
Buongiorno Holly.
(buongiorno un cazz*)
Devi alzarti. Ricordati che la casa fa schifo, nel mentre che attendi risposte del preventivo inviato venerdì renditi utile e metti a posto.
(uffa, mammaccheppalle)
Cinque gradi in meno, il pigiama lungo e tutto il lenzuolo tirato su, fino alle orecchie.. è l'inizio dell'autunno: per me il vero capodanno.
(infatti perchè mai dobbiamo festeggiarlo tra dicembre e gennaio, quando i giorni sono tutti uguali e sembra non sia cambiato niente, a parte il calendario)
Finisce l'estate, il tempo torna il classico schifo-umido-padano. Bisogna tirare le somme di quello che ho fatto e quello che non ho fatto, si inizia a tirare giù un nuovo programma annuale.
(bene, quest'anno a priori escludo la palestra, mi stanno tutti sulle palle li, dalla segretaria all'istruttore.. magari corso di fotografia, eh?)
Una cosa è sicura: bisogna che abbandoni il free-lance way of life e mi dedichi ad un più monotono (ma redditizio) lavoro in studio, come dipendente. Va contro ogni mia aspettativa del passato, ma il tempo scorre, ti cambia un pochino (anche se non vuoi) e quello spirito del machissenefrega poco alla volta muore..
Ecco.
Un altro autunno, un altro anno.
Sono questi giorni che mi fanno sentire meno diciottenne del solito.
(pioggia che sporcherà i vetri, chiaramente)
Buongiorno Holly.
(buongiorno un cazz*)
Devi alzarti. Ricordati che la casa fa schifo, nel mentre che attendi risposte del preventivo inviato venerdì renditi utile e metti a posto.
(uffa, mammaccheppalle)
Cinque gradi in meno, il pigiama lungo e tutto il lenzuolo tirato su, fino alle orecchie.. è l'inizio dell'autunno: per me il vero capodanno.
(infatti perchè mai dobbiamo festeggiarlo tra dicembre e gennaio, quando i giorni sono tutti uguali e sembra non sia cambiato niente, a parte il calendario)
Finisce l'estate, il tempo torna il classico schifo-umido-padano. Bisogna tirare le somme di quello che ho fatto e quello che non ho fatto, si inizia a tirare giù un nuovo programma annuale.
(bene, quest'anno a priori escludo la palestra, mi stanno tutti sulle palle li, dalla segretaria all'istruttore.. magari corso di fotografia, eh?)
Una cosa è sicura: bisogna che abbandoni il free-lance way of life e mi dedichi ad un più monotono (ma redditizio) lavoro in studio, come dipendente. Va contro ogni mia aspettativa del passato, ma il tempo scorre, ti cambia un pochino (anche se non vuoi) e quello spirito del machissenefrega poco alla volta muore..
Ecco.
Un altro autunno, un altro anno.
Sono questi giorni che mi fanno sentire meno diciottenne del solito.
mercoledì 29 agosto 2012
Ferie top secret
Mi rendo conto che questa cosa ha del ridicolo, ma vi assicuro che non potevo fare diversamente.
Quest'estate sono scesa in Sicilia a suonare con uno dei miei gruppi. L' idea era partita da uno di noi, di origine sicula, che aveva contatti di locali nel messinese; fin da subito però ci furono molte incognite (tra cui una non da poco: il mezzo di locomozione), condite da discussioni sui pagamenti, pianificazioni di eventuali giornate libere, spostamenti e regole su dove, come e quanto spendere per mangiare.
Arrivanni a luglio, ergo un mese prima della partenza, che ancora ci mancava un sostituto e non sapevamo come scendere fino in Sicilia.. e il tempo passava, con conseguente diminuzione delle offerte di voli low cost.
Una situazione così, dopo l'esperienza pluriennale come musicista-del-dopo-lavoro, mi dava l'idea che sarebbe andata a zoccole. Così, per scaramanzia, non ho mai detto nulla a nessuno, solo all' AmmoreMio, e l'ho pregato di tenersi per sé.. e di tacere anche ai suoi genitori.
Voi penserete: "esagerata". Eppure son così, una delle poche cose sagge che affiorano tra i comportamenti da diciottenne è quella di non vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso, perchè porta una sfiga colossale. Inoltre: mia suocera, per natura sua, tende a vedere drammi familiari, dolore, morte e distruzione dappertutto, anche se si deve uscire di casa per andare al cinema; se proprio dovevo farla soffrire dicendo che sarei andata a suonare a più di mille chilometri dalla nostra rassicurante Lombardia, glielo dicevo all'ultimo, a valigie fatte. Traumatico, ma almeno non le lasciavo il tempo di prendere il telefono e di chiamarmi per tutta la settimana, domandandomi se ero proprio sicura di andar via così lontano e senza suo figlio.
Infine, a due settimane dalla presunta partenza, arrivano tutte le conferme: due date in piazza organizzate dal comune (pagate tanto ma coi tempi di un'amministrazione pubblica: ETERNI) e due in locali (pagate di meno, ma SUBITO). Avviso mia madre che, contro ogni suo standard di auto-controllo (famoso il suo "guarda, ormai sei troppo grande perché ti corra dietro a dirti che cosa sbagli.. t'arrangi!"), mi domanda più volte se son sicura e conclude con "Eh, vedi di tornare"; avviso anche l'Ammore, che si mostra euforico (non so bene se bermi la motivazione che se suono lui è contento) e con lui decido di dare la notizia a cena ai suoi genitori.
Epperò...
La cena è parecchio movimentata. Mio nipote, in età scolare, iperattivo ed ulteriormente galvanizzato dalla nascita del fratellino, fa un casino allucinante per tutta la sera. Mia cognata lo sgrida, mia suocera ovviamente lo difende (c'è incorso un'eterna lotta tra titani: moglie VS suocera, in diretta ogni domenica sera, con eventuali repliche nei festivi), partono quindi una serie di frecciatine al vetriolo che surriscaldano l'ambiente, finchè non si giunge al caffè e al telegiornale che ci offre Monti come capo espiatorio di tutto il nervosismo.
In mezzo a urla, battutacce rubate da Facebook (si, mio suocero ha passato i 60 e ci sta dietro come un ragazzino di 14), mio nipote che cerca disperatamente attenzione e che va avanti come un disco rotto a ripetermi: "zia, vieni a vedermi che gioco alla wii"... il tempo passa. Si fa tardi, esco col mio solito mal di testa post-cena-dai-suoceri e la notizia della mia tournée cade nel dimenticatoio.
Finchè non giungo, dopo una giornata di viaggio, all'imbarco dei traghetti.
Quest'estate sono scesa in Sicilia a suonare con uno dei miei gruppi. L' idea era partita da uno di noi, di origine sicula, che aveva contatti di locali nel messinese; fin da subito però ci furono molte incognite (tra cui una non da poco: il mezzo di locomozione), condite da discussioni sui pagamenti, pianificazioni di eventuali giornate libere, spostamenti e regole su dove, come e quanto spendere per mangiare.
Arrivanni a luglio, ergo un mese prima della partenza, che ancora ci mancava un sostituto e non sapevamo come scendere fino in Sicilia.. e il tempo passava, con conseguente diminuzione delle offerte di voli low cost.
Una situazione così, dopo l'esperienza pluriennale come musicista-del-dopo-lavoro, mi dava l'idea che sarebbe andata a zoccole. Così, per scaramanzia, non ho mai detto nulla a nessuno, solo all' AmmoreMio, e l'ho pregato di tenersi per sé.. e di tacere anche ai suoi genitori.
Voi penserete: "esagerata". Eppure son così, una delle poche cose sagge che affiorano tra i comportamenti da diciottenne è quella di non vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso, perchè porta una sfiga colossale. Inoltre: mia suocera, per natura sua, tende a vedere drammi familiari, dolore, morte e distruzione dappertutto, anche se si deve uscire di casa per andare al cinema; se proprio dovevo farla soffrire dicendo che sarei andata a suonare a più di mille chilometri dalla nostra rassicurante Lombardia, glielo dicevo all'ultimo, a valigie fatte. Traumatico, ma almeno non le lasciavo il tempo di prendere il telefono e di chiamarmi per tutta la settimana, domandandomi se ero proprio sicura di andar via così lontano e senza suo figlio.
Infine, a due settimane dalla presunta partenza, arrivano tutte le conferme: due date in piazza organizzate dal comune (pagate tanto ma coi tempi di un'amministrazione pubblica: ETERNI) e due in locali (pagate di meno, ma SUBITO). Avviso mia madre che, contro ogni suo standard di auto-controllo (famoso il suo "guarda, ormai sei troppo grande perché ti corra dietro a dirti che cosa sbagli.. t'arrangi!"), mi domanda più volte se son sicura e conclude con "Eh, vedi di tornare"; avviso anche l'Ammore, che si mostra euforico (non so bene se bermi la motivazione che se suono lui è contento) e con lui decido di dare la notizia a cena ai suoi genitori.
Epperò...
La cena è parecchio movimentata. Mio nipote, in età scolare, iperattivo ed ulteriormente galvanizzato dalla nascita del fratellino, fa un casino allucinante per tutta la sera. Mia cognata lo sgrida, mia suocera ovviamente lo difende (c'è incorso un'eterna lotta tra titani: moglie VS suocera, in diretta ogni domenica sera, con eventuali repliche nei festivi), partono quindi una serie di frecciatine al vetriolo che surriscaldano l'ambiente, finchè non si giunge al caffè e al telegiornale che ci offre Monti come capo espiatorio di tutto il nervosismo.
In mezzo a urla, battutacce rubate da Facebook (si, mio suocero ha passato i 60 e ci sta dietro come un ragazzino di 14), mio nipote che cerca disperatamente attenzione e che va avanti come un disco rotto a ripetermi: "zia, vieni a vedermi che gioco alla wii"... il tempo passa. Si fa tardi, esco col mio solito mal di testa post-cena-dai-suoceri e la notizia della mia tournée cade nel dimenticatoio.
Finchè non giungo, dopo una giornata di viaggio, all'imbarco dei traghetti.
-Ah, Tatina-.
-Sono giù dai miei-.
Mi dice l'AmmoreMio al telefono:
-Come l'han presa che sono in Sicilia da sola?-.
Silenzio.
-Gliel'hai detto, vero?-.
-Ni-.
-Ni cosa?-.
-Mio padre è ancora tra i tuoi contatti?-.
-Certo-.
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lunedì 27 agosto 2012
Non più 18enne in giro per il centro.
Sabato, un tempo il giorno migliore della settimana, quello del "mi metto in tiro e vediamo se rimorchio" o del "se avrò culo becco il figo della 5a ST".. insomma il "sabato del villaggio" di Leopardiana memoria, carico di aspettative (non tanto per la domenica seguente, come intendeva il poeta, ma per il lasso di tempo che va dalle 21.00 alle 2.00) spesso deluse e affogate in una birra piccola.
Che per altro.. mi faceva anche un po' schifo.
Dicevo: il sabato -per me che non riesco a liberarmi di questa diciottennitudine- continua a essere il giorno tanto atteso, anche se esco altre 3 o 4 sere a settimana, sia che suoni, provi, cazzeggi, sia che abbia una cena, un aperitivo o una generica uscita del genere anafestico. Spesso mi trovavo a fare storie perchè al sabato "beh? nulla dafare?" quando la sera prima ero già tornata alle 3.30, scarpe in mano, tasso alcolico notevole e zero voce per aver cantato a squarciagola le canzoni di Vasco con gli amici in macchina.
Mia madre mi fissava, il giorno dopo, a pranzo, domandandomi:
Una logica schiacciante, che se me la tirasse fuori un domani mia figlia le varrebbe la clausura per un mese. Forse li mia mamma già intuiva che la maturità comportamentale non sarebbe mai arrivata. Né con la maturità scolastica, né con la laurea, né col lavoro, né con la convivenza. Niet. Non c'è verso di maturare.. e mi consolo pensando che d'altronde non sono un ortaggio.
è che ora è un dramma: le altre non-più-diciottenni l'hanno persa la diciottennitudine. Quando avevamo varcato la soglia del 20 guardavamo le prime che si azzardavano a vedere di più il moroso e a venir via prima per un'oretta di scomodo sesso in macchina come degli alieni. Un po' perché a noi (anzi, a me) non capitava spesso. Un po' perché sotto sotto madre natura ci doveva aver infilato, di nascosto, un po' di cromosoma Y. Un po' perché eravamo solo due/tre ragazze in una compagnia di dieci/dodici pirla maschi e fare gli idioti mi gratificava più di un'ora di scomodo sesso in macchina. Ora però son tutte così (anche quelle che ho conosciuto dopo), tutte ammogliate, figliate, convissute, occupate, stancate dal continuo tran tran.
Solo io rimango come prima.
L'unica, ultima, vera PIRLA.
Io però son sicura, anzi, sicurissima, che sotto sotto anche quelle lì hanno ancora un po' di diciottennitudine, solo che per loro -col cromosoma XX- è decisamente più difficile.
Vuoi mettere, soprattutto per noi che veniamo dalla provincia, che vergogna sia farsi vedere in giro senza compagno? Con le amiche? Che brutta cosa mollare il marito/moroso/convivente per una serata tra donne, col pupo che frigna e la pappetta da scaldare?
Eh no, non si fa.
Ad esempio Trottolina (nome chiaramente di fantasia) non ce la fa a uscire. Dice che se molla il piccolo al marito si sente in colpa. Poi c'è Baba che ha il piccolo nella fase adoro-strillare-e-far-diventare-tutti-scemi e che ha molte meno remore nel lasciare il pargolo a casa.. peccato che se la suocera, occupante dell'appartamento di sopra, nota la sua fuga in solitaria chiede il rapporto il giorno dopo; Baba dice che lo fa per pura curiosità, ma dopo un po' sta curiosità puzza di accusa, e allora.. si da per desaparecida. Altre hanno il marito opprimente, altre geloso, altre incapace di cucinarsi una pasta in caso di cena-con-amiche. Altre semplicemente stanno assaporando ora, alla veneranda età di 34/35 anni, la gioia di una relazione serena e soddisfacente.
Così, al momento, mi sento come una balena. Non solo in sovrappeso, ma anche a rischio estinzione.
p.s. se vi interessa alla fine il mio sabato l'ho vissuto pacatamente, conforme al mio status di donna seriamente impegnata: cenetta con l'AmmoreMio, passeggiatina per la tranquilla Crema e rientro alla mezza, con visione nostalgica di foto in cui eravamo più belli, più magri e più "attivi".. insomma, eravamo meno vecchi.
Che per altro.. mi faceva anche un po' schifo.
Dicevo: il sabato -per me che non riesco a liberarmi di questa diciottennitudine- continua a essere il giorno tanto atteso, anche se esco altre 3 o 4 sere a settimana, sia che suoni, provi, cazzeggi, sia che abbia una cena, un aperitivo o una generica uscita del genere anafestico. Spesso mi trovavo a fare storie perchè al sabato "beh? nulla dafare?" quando la sera prima ero già tornata alle 3.30, scarpe in mano, tasso alcolico notevole e zero voce per aver cantato a squarciagola le canzoni di Vasco con gli amici in macchina.
Mia madre mi fissava, il giorno dopo, a pranzo, domandandomi:
-Stasera esci?-.
-Beh si.. è sabato-.
-Ma non sei già uscita ieri?-.
-Si ma ieri era solo venerdì-.
-Ah beh-.
Una logica schiacciante, che se me la tirasse fuori un domani mia figlia le varrebbe la clausura per un mese. Forse li mia mamma già intuiva che la maturità comportamentale non sarebbe mai arrivata. Né con la maturità scolastica, né con la laurea, né col lavoro, né con la convivenza. Niet. Non c'è verso di maturare.. e mi consolo pensando che d'altronde non sono un ortaggio.
è che ora è un dramma: le altre non-più-diciottenni l'hanno persa la diciottennitudine. Quando avevamo varcato la soglia del 20 guardavamo le prime che si azzardavano a vedere di più il moroso e a venir via prima per un'oretta di scomodo sesso in macchina come degli alieni. Un po' perché a noi (anzi, a me) non capitava spesso. Un po' perché sotto sotto madre natura ci doveva aver infilato, di nascosto, un po' di cromosoma Y. Un po' perché eravamo solo due/tre ragazze in una compagnia di dieci/dodici pirla maschi e fare gli idioti mi gratificava più di un'ora di scomodo sesso in macchina. Ora però son tutte così (anche quelle che ho conosciuto dopo), tutte ammogliate, figliate, convissute, occupate, stancate dal continuo tran tran.
Solo io rimango come prima.
L'unica, ultima, vera PIRLA.
Io però son sicura, anzi, sicurissima, che sotto sotto anche quelle lì hanno ancora un po' di diciottennitudine, solo che per loro -col cromosoma XX- è decisamente più difficile.
Vuoi mettere, soprattutto per noi che veniamo dalla provincia, che vergogna sia farsi vedere in giro senza compagno? Con le amiche? Che brutta cosa mollare il marito/moroso/convivente per una serata tra donne, col pupo che frigna e la pappetta da scaldare?
Eh no, non si fa.
Ad esempio Trottolina (nome chiaramente di fantasia) non ce la fa a uscire. Dice che se molla il piccolo al marito si sente in colpa. Poi c'è Baba che ha il piccolo nella fase adoro-strillare-e-far-diventare-tutti-scemi e che ha molte meno remore nel lasciare il pargolo a casa.. peccato che se la suocera, occupante dell'appartamento di sopra, nota la sua fuga in solitaria chiede il rapporto il giorno dopo; Baba dice che lo fa per pura curiosità, ma dopo un po' sta curiosità puzza di accusa, e allora.. si da per desaparecida. Altre hanno il marito opprimente, altre geloso, altre incapace di cucinarsi una pasta in caso di cena-con-amiche. Altre semplicemente stanno assaporando ora, alla veneranda età di 34/35 anni, la gioia di una relazione serena e soddisfacente.
Così, al momento, mi sento come una balena. Non solo in sovrappeso, ma anche a rischio estinzione.
p.s. se vi interessa alla fine il mio sabato l'ho vissuto pacatamente, conforme al mio status di donna seriamente impegnata: cenetta con l'AmmoreMio, passeggiatina per la tranquilla Crema e rientro alla mezza, con visione nostalgica di foto in cui eravamo più belli, più magri e più "attivi".. insomma, eravamo meno vecchi.
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